top of page

Quanto MERCURIO è contenuto nei pesci in commercio?

  • Dott, Daniele Basta
  • 22 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Il pesce oltre ad essere una ricca fonte di proteine ad elevato potere biologico e di vitamina D, contiene elevate quantità di omega-3, ovvero acidi grassi essenziali che, in questo alimento, sono presenti già in forma bioattiva. L'introito adeguato di acidi grassi essenziali omega-3 (essenziali proprio perché non sono producibili dal nostro organismo) è fondamentale per il corretto sviluppo neuronale, nel mediare i meccanismi d'infiammazione e per il corretto funzionamento delle membrane.

Vari studi presenti in letteratura hanno evidenziato l'associazione tra un regolare consumo di pesce e minore rischio di depressione e di patologie autoimmuni, sottolineando inoltre l'efficacia di questo alimento nel contribuire a proteggere la vista dall'invecchiamento, specie nei confronti della degenerazione maculare, e nel migliorare la qualità del sonno.

Dunque il consumo di pesce è correlato a diversi benefici nei confronti della salute, ma purtroppo questo alimento nasconde un aspetto negativo rappresentato proprio dall'accumulo all'interno di mercurio, sotto la forma di metilmercurio. Molte specie marine tendono ad accumulare questo metallo pesante a causa dell'inquinamento delle acque. Il mercurio si accumula nell'organismo umano e può seriamente nuocere alla salute, danneggiando ad esempio lo sviluppo fetale durante la gravidanza o esplicando effetti tossici sul sitema nervoso, sull'apparato gastrointestinale, sul sistema immunitario, su reni e fegato ed è considerato uno dei maggiori agenti chimici dannosi per l'organismo umano.


Ma qual è il contenuto di mercurio nei pesci commerciali?

La National Resources Defense Councile ha raccolto i dati relativi alle quantità di mercurio nei pesci ricavati dalle agenzie federali americane quali Food & Drug Administration (FDA) e Evionmental Protection Agency (EPA). Il tutto è schematizzato nell'immagine sottostante.

Il tutto è da prendere in considerazione soprattutto per quanto riguarda le donne in gravidanza e i bambini, per i quali sono assolutamente da evitare i pesci con alto contenuto di mercurio, mentre è possibile consumare quelli con medio contenuto e con alto contenuto rispettivamente massimo 3 volte al mese e massimo 6 volte al mese. Per quanto riguarda gli adulti in condizioni fisiologiche normali, il rischio è relativamente minore e i consumi possono essere più flessibili.

Fonti:

http://www.nrdc.org/

http://www.fda.gov/

http://www3.epa.gov/

 
 
 

Comments


bottom of page