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Dott. Daniele Basta

Proprietà del Cardamomo, qualche motivo in più per consumare questa spezia


Il consumo di cardamomo, tipica spezia della cucina indiana, non è molto diffuso sulle nostre tavole, eppure nasconde in sé diverse proprietà benefiche, come dimostrano vari studi presenti in letteratura scientifica.

Questa spezia appartiene alla stessa famiglia dello zenzero, esiste in tre varietà differenti, nero, bianco e rosso, e, ahimè, è tra le quelle economicamente più care in circolazione, insieme a vaniglia e zafferano.


Antibatterico naturale

Oltre ad essere un ottimo rimedio per chi soffre di alitosi, masticare dei piccoli semi di cardamomo potrebbe essere utile nel prevenire e nel contrastare delle fastidiose carie, grazie alla presenza di cineolo, un composto dall’attività battericida.


Ottimo digestivo

Questa spezia nella tradizione Ayurvedica era utilizzata nel trattare dolori gastrointestinali e, in effetti, il cardamomo, come evidenziano alcuni studi, può risultare efficace nel migliorare le funzionalità digestive e, non a caso, appartiene alla stessa famiglia dello zenzero, altra nota spezia dalle proprietà antinfiammatorie.



Ricco di Manganese

Il cardamomo, inoltre è noto per il contenuto all’interno in manganese, un minerale importantissimo per il metabolismo osseo, per l’assorbimento di calcio a livello intestinale, per il corretto funzionamento degli ormoni tiroidei e sessuali e, soprattutto, per un’ottimale regolazione dei livelli glicemici…Proprio riguardo a quest’ultimo aspetto, diversi studi hanno evidenziato l’associazione tra pazienti affetti da diabete di tipo 2 e livelli insufficienti di manganese. Il cardamomo è una fonte eccellente di questo minerale e non sarebbe affatto una cattiva idea abbinarlo con della cannella in una potenziale condizione di iperglicemia, essendo la cannella nota per le sue proprietà antidiabetiche.


Ricca fonte di ferro vegetale

Nello stesso tempo, è importante sottolineare come 2 semplici cucchiai di cardamomo contengano 1.62 mg di ferro. Abbinarlo a della verdura ricca di vitamina C come cavoli, cavolfiori o broccoli, aumenta la biodisponibilità di questo minerale.



Potenziali effetti contro la pressione alta

La presenza dei numerosi composti antiossidanti all’interno, conferisce a questa spezia anche potenziali proprietà antipertensive. In uno studio indiano del 2009 condotto su 20 pazienti affetti da ipertensione, il consumo di 3 grammi di polvere di cardamomo si è rivelata efficace nel ridurre la pressione del sangue, nel migliorare i processi di fibrinolisi e nell’aumentare i livelli di antiossidanti nell’organismo, senza avere un minimo effetto collaterale.



Attività antitumorali

Ma non solo, i numerosi antiossidanti contenuti all’interno esplicano delle vere e proprie attività antitumorali. Ad esempio, uno studio del 2012 pubblicato sulla rivista Journal of Medicinal Food, questa spezia è risultata efficace nel contrastare il melanoma su modelli animali. Mentre in un lavoro del 2013 pubblicato sulla rivista Asian Pacific Journal of Cancer Prevention è stato visto come gli stessi antiossidanti di questo alimenti fosse in grado di contrastare e di inibire la crescita di cellule cancerose.


Il consiglio è quello di aggiungerlo nelle pietanze giornaliere con regolarità, magari utilizzandolo al posto del sale convenzionale da cucina che spesso viene consumato in quantità eccessive, esercitando a lungo andare effetti negativi nei confronti dell’organismo.

 

Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3353705/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20361714

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK92774/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3973834/

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