È ormai abbastanza risaputo come il sovrappeso e l’obesità siano associati ad un aumentato rischio di patologie croniche, tra cui le patologie cardiovascolari. La massa grassa aumentata nell’organismo non è un fattore puramente anestetico, ma svolge un ruolo pro-infiammatorio, caratterizzando nell’organismo cambiamenti metabolici, come aumento della pressione sanguigna, alterazione del profilo lipidico con ipercolesterolemia, iperglicemia e insulino-resistenza.
Un tempo le persone che apparivano in sovrappeso o obese, ma mancavano di tutte queste modificazioni metaboliche erano state definite come soggetti “metabolicamente in salute”, proprio perché erano in sovrappeso o obesi, ma non presentavano pressione sanguigna alterata o altre alterazioni metaboliche. Per questo caratteristico quadro, soggetti di questo tipo non venivano considerati a rischio…Ma oggi si sa che non è cosi.
In un nuovo studio condotto dai ricercatori della University of Cambridge è stato visto come persone in sovrappeso o obese, nonostante la presenza di una perfetta pressione del sangue, do livelli di glicemia e di colesterolo nella piena normalità, presentano il 28% di rischio cardiovascolare in più rispetto ai soggetti normopeso.
Il lavoro è stato condotto su più di 500.000 persone, appartenenti alla corte dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e provenienti da 10 differenti paesi europei, in 12 anni di monitoraggio, durante i quali più di 7.500 persone hanno subito eventi cardiovascolari. Dopo aver valutato l’indice di massa corporea, questo enorme gruppo di partecipanti è stato suddiviso in soggetti “in salute” e soggetti “non in salute” se in presenza di almeno tre marcatori metabolici alterati tra ipertensione, alterata glicemia a digiuno, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, lipoproteine HDL sotto <40 o una circonferenza vita superiore a 94 cm per gli uomini e superiore a 80 cm per le donne.
I risultati pubblicati sulla rivista Heart European Journal hanno evidenziato come i soggetti metabolicamente “non in salute” presentavano il doppio del rischio cardiovascolare, rispetto ai soggetti metabolicamente “in salute”.
Il dato più spaventoso è che tra i soggetti “in salute” il rischio cardiovascolare è risultato strettamente associato al peso corporeo: in poche parole coloro che erano risultati metabolicamente normali ma in sovrappeso e obesi presentavano rispettivamente il 26% e il 28% in più di rischio cardiovascolare rispetto ai soggetti normopeso.
Sono dati molto importanti che evidenziano ancora una volta i rischi associati a sovrappeso o obesità, non solo in presenza di alterazioni metaboliche, ma anche all’interno di un quadro clinico-metabolico apparentemente normale. Tutto questo dimostra come sia errato e fuorviante il mito di essere “con la pancia e in salute”, il rischio cardiovascolare (e probabilmente non solo) è comunque maggiore rispetto ai normopeso, anche se il colesterolo, la glicemia e la pressione del sangue sono nella piena normalità.
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Proprio per ridurre il rischio cardiovascolare è fondamentale che le persone in sovrappeso o obese facciano tutti gli sforzi possibili per ritornare nei range di normalità del peso corporeo, attraverso un’attività fisica regolare, uno stile di vita sano e soprattutto una sana alimentazione, magari sotto la guida di un nutrizionista o esperto nel settore.
Fonte:
https://academic.oup.com/eurheartj/article-abstract/doi/10.1093/eurheartj/ehx448/4081012/Separate-and-combined-associations-of-obesity-and?redirectedFrom=fulltext