Evidenze scientifiche dimostrano come dormire un numero adeguato di ore, dalle 7 alle 9 ore al giorno, è importante non solo nel mantenimento di un peso in salute, ma anche nel ridurre il rischio delle note condizioni croniche moderne.
Un sonno regolarmente interrotto, quantitativamente e qualitativamente inferiore, può avere effetti negativi a livello ormonale e metabolico. In tutto ciò, dormire male e introdurre grandi quantitativi di caffè al mattino, dopo una notte “bianca”, può anche peggiorare le cose.
Si tratta di quello che è emerso da un nuovo studio inglese nel quale è stato valutato l’impatto della caffeina dopo una notte di sonno adeguato e dopo una notto di sonno interrotto. Il lavoro è stato condotto su 29 soggetti, uomini e donne, in salute, e sono state poste 3 condizioni:
- Sonno adeguato + colazione;
- Sonno interrotto + colazione;
- Sonno interrotto + caffè + colazione.
I risultati pubblicati recentemente sulla rivista Journal of British Nutrition, hanno evidenziato come una sola notte di sonno interrotto non ha avuto effetti negativi sul metabolismo glucidico del giorno dopo. Altri lavori, tuttavia, hanno dimostrato come se il sonno interrotto si ripete notte dopo notte può avere effetti molto negativi dl punto di vista metabolico, ma a quanto pare non accade nulla finchè si tratta di una singola nottata “in bianco”.
Nonostante ciò, lo studio ha evidenziato come dopo una notte di sonno interrotto, il caffè consumato prima della colazione ha influito molto negativamente sulla glicemia e sulla insulinemia post-colazione dei soggetti, alterandole più del 40%.
Il caffè è una delle bevande più diffuse nel mondo occidentale, grazie al contenuto in antiossidanti, il suo consumo è associato a rischio inferiore di condizioni cardiovascolari, di cancro e di epatopatie; tuttavia gli studi evidenziano inoltre come la caffeina contenuta al suo interno possa influire negativamente sul metabolismo glucidico sia in soggetti normopeso che in sovrappeso e quest’ultimo studio conferma tutto ciò, soprattutto in seguito ad una notte di sonno interrotto.
Alla luce di tali risultati sono vari i meccanismi ipotizzati in base ai quali il consumo di caffè influisca in maniera negativamente sulla risposta glicemica e insulinica in un contesto del genere.
I) Innanzitutto, la caffeina agisce da antagonista nei confronti dei recettori adenosinici, inibendo, in particolare, a livello del muscolo scheletrico, l’ingresso del glucosio nelle cellule muscolari.
II) Inoltre, la caffeina ha un’azione stimolante con conseguente rilascio di adrenalina, ormone in grado di sopprimere l’azione dell’insulina mediante l’attivazione dei recettori Beta-adrenergici.
III) Infine, è sempre da considerare il ruolo del cortisolo, i cui livelli saranno aumentati dopo una notte insonne e, ancor di più, in seguito al consumo di caffè, con conseguenti alterazioni sulle risposte glicemiche postprandiali.
Dunque, poco sonno per una sola notte sembra non influire sul metabolismo glucidico del giorno dopo, ma dopo una notte “bianca” il consumo di caffè al mattino prima della colazione peggiora notevolmente il metabolismo glucidico e, a lungo andare, tutto questo potrebbe avere effetti molto negativi a livello metabolico e sul proprio peso.
In conclusione, se avete dormito poco, il mattino seguente optate per bevande decaffeinate o con un basso contenuto di caffeina, come il tè verde.
Fonte: https://www.cambridge.org/core/journals/british-journal-of-nutrition/article/glucose-control-upon-waking-is-unaffected-by-hourly-sleep-fragmentation-during-the-night-but-is-impaired-by-morning-caffeinated-coffee/398A3EDA8C30EC89ADBB4C74C8E244B0
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