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Dott. Daniele Basta

Perché oggi è molto difficile divulgare la corretta informazione in ambito nutrizionale


Nell’epoca del sovrappeso, dell’obesità e delle condizioni croniche associate tutti sono alla ricerca delle diete miracolose o delle scelte alimentari migliori per perdere peso o per mantenere un peso in salute con la speranza di prevenire tali malattie croniche che al giorno d’oggi sono la prima causa di mortalità nella società moderna.


Già 10 anni fa l’American Heart Association, in un lavoro pubblicato sulla rivista Circulation, esprimeva il proprio timore e le proprie perplessità riguardo ad un miglioramento del 20% della salute cardiovascolare entro il 2020 visto il trend di abitudini alimentari scorrette dell’epoca. E pensare che rispetto agli anni passati già all’epoca era inferiore il numero di fumatori ed erano leggermente migliorati i livelli di attività fisica sia tra uomini che donne. Ma nonostante ciò le perplessità dell’American Heart Association sul miglioramento della salute cardiovascolare rimanevano a causa del trend riguardo all’alimentazione scorretta di allora.


E in effetti, come dimostrano di dati del 2019, l’alimentazione degli occidentali è addirittura peggiorata rispetto al passato, e l’alimentazione scorretta di oggi, la tipica Western Diet, oggi rappresenta il primo fattore di rischio di mortalità della società moderna.


Essenzialmente si muore a causa di quello che si mangia giorno dopo giorno.

Circa l’80% di malattie croniche e morti premature potrebbero essere prevenute non fumando, praticando attività fisica regolarmente e adottando un regime alimentare salutare. Ma cosa si intende con il termine “Alimentazione Sana”?


Nell’ormai lontano 97 in un lavoro pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Nutrition veniva evidenziato come "purtroppo le informazioni mediatiche riguardo alla nutrizione sono spesso confusionarie e inconsistenti, pertanto non utili nell’indurre cambiamenti positivi e consapevoli nelle scelte alimentari delle persone. Nel mercato giornalistico competitivo esiste una gara al sensazionalismo. Informare correttamente i consumatori potrebbe essere anche controproducente ai fini delle vendite". Era il 97’ l’anno in cui venivano scritte frasi del genere, figuriamoci oggi, dove c’è la corsa ai click sulle notizie allarmistiche, sensazionalistiche riguardo alla nutrizione che spopolano sul web e sui social.


Andiamo ancora più indietro. Già nel 1944 era stato notato come "la tematica della nutrizione sembra attirare l’attenzione di fanatici sociali, di creduloni e, nel mondo del commercio, di persone senza scrupoli. Tutto ciò ai danni di ricercatori e scienziati seri, obiettivi e che svolgono la propria professione con senso etico."


Le scelte di vita basate sulla disinformazione oggi rappresentano uno dei principali se non il principale problema sanitario.

Così come i terrapiattisti o i negazionisti no-mask in era Covid-19, le raccomandazioni di un’alimentazione sana sono offuscate da libri infiniti su diete lampo, interessi industriali (integratori e supplementi) e informazioni fuorvianti dei media.


La realtà di oggi è che non esiste nessun esperto, nessuno studioso, indipendentemente dal rango accademico, dalla reputazione o dalla notorietà, in grado di superare gli ostacoli creati dai messaggi fuorvianti dei media e dalla disinformazione e di trasmettere in maniera efficace i principi di un’alimentazione sana all'insegna della salute e della prevenzione.


Come scrivevano nel 2018 in un lavoro pubblicato sull’American Journal of Health Promotion, probabilmente tutto ciò si potrebbe combattere con la presenza di una coalizione globale di esperti della nutrizione in grado di rappresentare le opinioni di maggioranza di scienziati, medici e ricercatori e di fungere da linea guida per le scelte alimentari migliori in ottica di salute e prevenzione.


A tal proposito nel 2015 nacque la True Health Initiative, ovvero una coalizione di oltre 300 esperti di 30 paesi diversi in grado di divulgare la corretta informazione riguardo ad alimentazione sana e stile di vita. Per saperne di più cliccate su https://www.truehealthinitiative.org/. Tuttavia l’efficacia di tale coalizione sui cambiamenti in positivo e sulle scelte alimentari delle persone deve ancora essere provata.

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Fonti:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20288136/

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