È ormai noto a tutti come il consumo di frutta e verdura sia fondamentale nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, una delle principali cause di morte della società occidentale. L’aterosclerosi è quel processo caratterizzato dall’ossidazione di lipoproteine a livello della parete arteriosa con la formazione di placche che impediscono una corretta circolazione del sangue e aumentano il rischio di eventi cardiovascolari. In tutto ciò l’aggregazione piastrinica svolge un ruolo cruciale nello sviluppo e nella progressione del processo aterosclerotico e nello sviluppo di eventi trombotici e, non a caso, le terapie con antiaggreganti piastrinici, come la nota aspirina, hanno ridotto significativamente l’incidenza di eventi cardiovascolari e il rischio di mortalità cardiovascolare.
Vi chiederete, in tutto ciò cosa c’entra il consumo di frutta e verdura?
È risaputo il potere antiossidante di frutta e verdura, ma, invece, è meno nota l’attività piastrinica antiaggregante di molti alimenti vegetali. Tra questi, il pomodoro si è rivelato uno dei più potenti anti-aggreganti piastrinici naturali, seguito da pompelmo, melone e fragole. In uno studio del 2001, è stato visto come le componenti anti-aggreganti del pomodoro siano idrosolubili e concentrate in quella parte gialla intorno ai semini, che spesso viene scartata da molti.
Uno studio del 2004 pubblicato sulla rivista JAMA ha evidenziato come il consumo di 150 ml di succo di pomodoro giornaliero per 3 settimane abbia contribuito ad una significativa riduzione dell’attivazione piastrinica in soggetti diabetici.
Ma non solo, due anni più tardi, sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition è stato pubblicato uno studio nel quale è stato valutato in soggetti sani, l’effetto degli estratti di pomodoro, nei confronti dell'aggregazione pistrinica.
I risultati hanno evidenziato come già 3 ore dopo l’introduzione, l’attivazione piastrinica fosse già significativamente ridotta, addirittura con effetto e meccanismi simili a quelli dell’aspirina, uno dei farmaci più utilizzati contro l’aggregazione piastrinica nel prevenire eventi trombotici.
Uno degli effetti collaterali dell’inibizione dell’aggregazione piastrinica è ovviamente quello di favorire processi emorragici, ma tutto ciò sembrerebbe non avvenire con il pomodoro. Come dimostra uno studio del 2006, gli estratti di questo alimento vegetale, promuovono una riduzione dell’aggregazione piastrinica senza rallentare in modo significativo i tempi di coagulazione.
Dunque oltre al potente effetto antiossidante, soprattutto legato alla presenza di licopene, i pomodori si rivelano un’ottima arma di prevenzione nei confronti delle patologie cardiovascolari grazie alla loro potente attività antiaggregante piastrinica. Non è affatto un caso che il consumo di questo alimento, vero e proprio simbolo della cultura Mediterranea, sia associato, come dimostrano diversi studi osservazionali, ad una ridotta mortalità cardiovascolare.
Fonti:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21455854
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11454256
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16960171
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16960170