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Dott. Daniele Basta

Mal di stomaco, pesantezza e gonfiore, a cosa prestare attenzione a tavola in presenza di dispepsia?


La dispepsia rappresenta una condizione caratterizzata da raggiungimento prematuro del senso di sazietà, nausea, gonfiore, dolori a livello gastrico dopo l’introduzione di cibo. Colpisce circa il 20% della popolazione occidentale, specie i soggetti fumatori, coloro che fanno spesso uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, quelli reduci dall'infezione da Helicobacter pylori e soprattutto le donne rispetto agli uomini. Spesso in condizioni di questo tipo si ricorre immediatamente all’utilizzo di farmaci senza prestare attenzione al cibo che si introduce.


Nonostante siano pochi gli studi clinici in ambito nutrizionale riguardanti la dispepsia, è stato evidenziato come questa condizione possa essere influenzata da fattori come l’introito energetico giornaliero, il volume di cibo introdotto, la frequenza dei pasti, specifici componenti nutrizionali e anche da fattori non correlati esattamente al cibo come ansia e componenti nervose.


Evidenze scientifiche dimostrano come circa 1 persona su 7 con sintomi gastrointestinali si sente meglio e prova sollievo riducendo drasticamente o eliminando totalmente il glutine, mentre per il restante 86% delle persone il fastidio a livello gastrointestinale tipico di questa condizione è dettato dall’introduzione di cibi ricchi di grassi.

Come dimostra uno studio del lontano 93’ condotto su soggetti affetti da dispepsia dopo l’introduzione di una zuppa ricca di grassi il tempo di svuotamento dello stomaco risultava tre volte superiore rispetto al consumo di semplice brodo. Parliamo di circa 90 minuti rispetto a soli 30 minuti del brodo durante i quali si svuota lo stomaco. In questo studio non fu evidenziata una correlazione specifica tra la velocità di svuotamento gastrico e un peggioramento dei sintomi da dispepsia, ma emerse come i soggetti dopo aver mangiato la zuppa ricca di grassi si sentivano peggio, più gonfi e pesanti, rispetto al solo brodo.


Quello che avviene nella dispepsia è che la persona diventa ipersensibile alla distensione post-prandiale dello stomaco, un fattore da non sottovalutare nell’insorgenza dei sintomi tipici. Proprio per questo motivo è bene prestare attenzione al tipo di cibo che si introduce in presenza di condizioni come questa.

Lo stomaco umano può normalmente contenere circa un litro di cibo. In un lavoro del 2002 è emerso come in un soggetto affetto da dispepsia i primi sintomi si presentano riempiendo soltanto un quarto di stomaco di grassi. Basta quindi che lo stomaco si riempia fino ad un quarto del suo volume perché possano verificarsi i sintomi da dispepsia. Mentre la tolleranza aumenta fino a tre quarti introducendo solo zuccheri. Questo vale per sintomi come nausea, pesantezza, tipici dei pazienti con dispepsia.



Tutto ciò evidenzia come man mano che lo stomaco si riempie e si distende, i grassi alimentari sono uno dei fattori critici d’innesco dei sintomi dispeptici come nausea, gonfiore, senso di sazietà eccessivo, dolore, e sono in grado di modularli in maniera dose-dipendente, ovvero più grassi si introducono e maggiori saranno i sintomi.


Tali evidenze furono confermate in un altro studio pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology nel 2008. È stato confrontato il consumo di yogurt a base di zuccheri e povero di grassi rispetto ad uno ricco di grassi e povero di zuccheri su pazienti affetti da dispepsia. Mangiando uno yogurt a basso tenore di grassi non c’era molta differenza su nausea, dolore e gonfiore rispetto a soggetti sani. Al contrario consumando yogurt ad elevato tenore di grassi e poveri di zuccheri i sintomi della dispepsia venivano evidenziati nell’immediato nei pazienti affetti da questa condizione a differenza dei soggetti sani.



Da ciò si evince come l’induzione dei sintomi gastrointestinali dopo i pasti è molto spesso nutriente-specifica. In particolare un pasto ad elevato contenuto di grassi, rispetto ad uno ad elevato tenore di carboidrati è associato ad immediata nausea, senso di gonfiore e dolore in pazienti con dispepsia.


Dunque, al fine di alleviare i sintomi da dispepsia è consigliabile ridurre il consumo di cibi ricchi di grassi, specie animali, come carne, pesce, formaggi, fritture, creme spalmabili, merendine e salumi.


 

Fonti:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28913843/

https://gut.bmj.com/content/51/suppl_1/i54

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