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Dott. Daniele Basta

Fertilità: quanto incide l'alimentazione sul concepimento


Dati statistici mostrano come l'infertilità nella vita di coppia sia in crescente aumento soprattutto nei paesi occidentali, tant'è che questo problema è diventato prioritario per molte organizzazioni di salute, tra cui 'Healthy People 2020'. Lo stile di vita e l'alimentazione sono fattori che influenzano enormemente la salute di ognuno di noi e, come per tanti altri aspetti, giocano un ruolo chiave anche nel mondo della fertilità, influendo positivamente o negativamente su di essa.


Per quanto riguarda l'uomo è stato visto come un'alimentazione basata sul consumo di cereali integrali, farine integrali a basso indice glicemico, frutta e verdura ricca di folati e licopene, contribuisca ad una migliore qualità dello sperma. Gli antiossidanti presenti soprattutto nella frutta e nella verdura, svolgono un ruolo fondamentale nell'eliminazione dei radicali liberi che, se in eccesso, rischiano di compromettere la vitalità degli spermatozoi.


Evidenze scientifiche hanno dimostrato come invece alcol e fumo abbiano un impatto significativamente negativo nella produzione di spermatozoi, inducendo inoltre una riduzione dei livelli di testosterone. Dunque smettere di fumare e limitare il consumo di bevande alcoliche è il primo passo per migliorare la fertilità,

Per quanto riguarda le donne è stato evidenziato come sostituire le proteine animali con quelle vegetali influisca positivamente sull'ovulazione. In particolare è stato visto che in una dieta ricca di proteine animali, soprattutto pollo e tacchino, il rischio di infertilità risulta aumentato del 35%. Tale rischio risulta altrettanto aumentato, inoltre, in relazione al consumo di cibi grassi, ricchi di acidi grassi saturi e grassi trans, quelli maggiormente presenti nelle fritture. Al contrario, il consumo di acidi grassi monoinsaturi (presenti in abbondanza nell'olio extravergine di oliva), di cereali e farine integrali e di dosi aumentate di ferro e di vitamina, soprattutto la D e quelle del gruppo B, è stato correlato ad un minore rischio di infertilità anche in casi di disordini ovulatori.

E' consigliabile limitare, se non evitare del tutto, gli alimenti ricchi di grassi vegetali parzialmente idrogenati, come margarina, biscotti, creme spalmabili, cornetti, brioches, in quanto, come evidenziano diversi studi, sono stati associati ad aumentati tassi di infertilità.

In particolare, studi scientifici hanno evidenziato che consumare alimenti a base di carboidrati semplici e raffinati (come lo zucchero, bevande dolci e gassate, dolci e caramelle, ecc.) aumenta le probabilità di incorrere in cicli anovulatori. Precisamente sono i picchi insulinici che giocano un ruolo negativo sulla funzione ovarica.

Privilegiando invece carboidrati a basso indice glicemico si riesce a ridurre questo rischio, evitando appunto livelli glicemici elevati seguiti da picchi altrettanto elevati di insulina. A tal proposito i legumi ed i cereali non raffinati, come pasta integrale, orzo e riso integrale, ricchi di fibre, sono fondamentali per l'apporto energetico e quello proteico durante il periodo di concepimento.

Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda la soia, un'eccellente fonte di proteine vegetali, ma contenente anche fitoestrogeni, i cosiddetti isoflavoni (genisteina e daidveina), che, se introdotti in quantità eccessive, nel maschio possono ridurre quantità e qualità degli spermatozoi, e nella donna interferire con i livelli ormonali fisiologici, fondamentali durante il periodo del concepimento; dunque va bene la soia, ma da consumare con moderazione soprattutto durante il periodo di ovulazione.

L’eccessivo consumo di caffeina può avere effetti negativi sulla fertilità femminile. C’è uno studio in letteratura scientifica che evidenzia come le donne che hanno consumato più di 500 mg di caffeina al giorno hanno impiegato circa 9,5 mesi in più a risultare incinta.



Per avere una migliore fertilità sia nelle donne che negli uomini, l’attività fisica regolare svolge un ruolo importantissimo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Epidemiology nel 2002, ciascuna ora di esercizio fisico a settimana è associata al 5% in meno del rischio di infertilità. Tuttavia, soprattutto nelle donne, anche gli eccessi sono da evitare, in quanto è stato visto che le donne che si allenano intensamente, con sforzi massimali, ogni giorno, presentano un rischio maggiore di 3,2 volte di infertilità rispetto a quelle sedentarie. Dunque, come dimostrato dai vari lavori scientifici, è importante seguire una specifica alimentazione al fine di ridurre a un terzo il rischio di infertilità. Fonti:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22895856

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22935557

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17099205

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16731787

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17209201

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17978119

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11880759


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