La sindrome dell’ovaio policistico rappresenta uno dei più diffusi disordini endocrini nelle donne, una condizione dettata da livelli anomali di ormoni nell’organismo, tra cui insulina e testosterone che spesso può contribuire ad aumentare il rischio di infertilità, di acne e di patologie metaboliche come il diabete di tipo 2.
In un nuovo studio condotto dall’Università di Poznan, in Polonia, e pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism è emerso come il resveratrolo, potentissimo antiossidante contenuto in vino rosso, uva, mirtilli e cioccolato fondente può contribuire a ridurre i livelli di testosterone e di deidroepiandrosterone solfato (DHEAS), un altro ormone che nell’organismo può essere convertito in testosterone ed espletare effetti ormonali negativi nella sindrome dell’ovaio policistico.
Il lavoro è stato condotto su 30 donne affette da questa sindrome, che sono state divise in due gruppi e alle quali sono stati somministrati 1500 mg di resveratrolo o un composto placebo per un totale di 3 mesi, al termine dei quali sono stati analizzati i livelli di androgeni nell’organismo.
I risultati hanno evidenziato come oltre ad una ridotta insulino-resistenza, coloro che hanno usufruito della supplementazione di resveratrolo, hanno presentato anche una diminuzione dell 23,1% dei livelli di testosterone e il 22,2% in meno di quelli di DHEAS, al contrario delle donne alle quali era stato somministrato il composto placebo che, invece, hanno presentato un aumento dei livelli degli ormoni precedenti nello stesso periodo di tempo.
Si tratta di risultati importanti che hanno messo in risalto come questo potente antiossidante possa essere realmente efficace non solo nel ridurre i livelli di ormoni androgeni tipici della sindrome dell’ovaio policistico, ma anche nel contrastare efficacemente e diminuire i fattori di rischio del diabete di tipo 2, come l’insulino-resistenza: pensate che nello studio è stato visto come l’insulinemia a digiuno si è ridotta del 31.8% durante i 3 mesi di supplementazione con resveratrolo.
Questo composto non è assolutamente nuovo a risultati importanti del genere, in quanto in letteratura scientifica è stato visto come, a determinate concentrazioni, possa offrire protezione nei confronti di patologie cardiovascolari. Ricordo, inoltre, come, nonostante sia la fonte più nota di resveratrolo, il vino rosso non è sicuramente l’unica…anche perché, per assumerne quantità significative dovrebbero essere consumati litri di vino giornalmente, che, a causa del tasso alcolico contenuto, avrebbero tutt’altro che effetti positivi. In realtà noi troviamo questo potente antiossidante anche nei frutti di bosco, specie nei mirtilli, nella frutta secca, in molti ortaggi, come le melanzane, in alcuni tipi di verdura e anche nel cioccolato fondente. Per raggiungere concentrazioni significative, come quelle utilizzate in questo studio, sarebbe ovviamente molto più comodo integrarle mediante supplementazione, sempre sotto monitoraggio del vostro nutrizionista di fiducia.
Fonti:
http://press.endocrine.org/doi/10.1210/jc.2016-1858