Una volta i succhi di frutta erano ritenuti un alimento salutare, ricchi di vitamine, di minerali e anche un buon modo per mantenere idratato l’organismo, soprattutto per bambini e per gli adolescenti che stentavano ad introdurre frutta e verdura nella propria alimentazione.
Purtroppo è da qualche anno ormai che è stato visto come queste bevande siano tra le maggiori fonti di zuccheri introdotti nella società occidentale, tant’è che molti studi ne hanno evidenziato il ruolo negativo nell’aumento sconvolgente dei tassi di obesità e diabete nella società occidentale.
Nonostante molti succhi possano contenere un buon quantitativo di vitamine e minerali, purtroppo presentano all’interno elevatissime quantità di zucchero e nel contempo l’assenza quasi completa di fibre.
Secondo un studio pubblicato sulla rivista Circulation un po’ di tempo fa, il consumo regolare di queste bevande ricche di zuccheri aggiunti è strettamente correlato all'aumento del grasso viscerale nell'organismo.
Quest'ultimo è quello localizzato a livello addominale ed ha il compito di proteggere gli organi interni tra cui fegato, pancreas e intestino. Quando presente in eccessive quantità, questa tipologia di grasso si trasforma in un vero e proprio organo, rilasciando proteine infiammatorie, interferendo con i meccanismi metabolici e ormonali dell'organismo e aumentando di conseguenza il rischio di obesità, diabete di tipo 2 e di cardiopatie.
Il tutto ancora più importante quando si parla di bambini e adolescenti, visti gli elevatissimi tassi di obesità infantile nel nostro Paese.
In uno studio dello scorso anno pubblicato sulla rivista British Medical Journal è stato evidenziato come un succo di frutta in media di 100 ml contiene all’interno circa 13 g di zucchero, circa due cucchiaini da tè, ovvero due terzi delle quantità massime raccomandate per un adolescente…..e purtroppo oggi il limite giornaliero massimo viene di gran lunga superato attraverso il consumo di ulteriori quantità di zucchero presente in alimenti processati come merendine, dolci, pizzette, ecc..
Di fatto, i succhi di frutta rappresentano una delle maggiori fonti di zuccheri semplici introdotti oggi da bambini e adolescenti (e non solo), tant’è che nello studio sopracitato le quantità contenute in queste bevande sono definite “inaccettabili”.
Tutto ciò è ancora più importante da tenere in considerazione per quanto riguarda bambini con età inferiore ad 1 anno.
In un nuovo documento stilato dall’American Academy of Pediatrics e pubblicato sulla rivista Pediatrics è sottolineato come i genitori dovrebbero evitare di far consumare succhi di frutta a bambini con meno di 1 anno, in quanto non apporterebbero alcun beneficio nutrizionale ed, essendo eccessivamente ricchi di zuccheri, potrebbero danneggiare la salute.
Gli zuccheri semplici presenti nei succhi di frutta, quali glucosio, fruttosio, saccarosio e sorbitolo, oltre a causare carie dentarie, sono in grado di essere assorbiti con estrema facilità a livello intestinale originando picchi glicemici e conseguenti picchi insulinici in grado di promuovere nel tempo un facile aumento di peso.
Nello stesso documento viene sottolineato come sia da evitare in particolare il succo di pompelmo da parte dei bambini di tutte le età sottoposti a farmaci metabolizzati dall’enzima CYP3A4 ( ad es. ciclosporine, atorvastatina, agenti antiretrovirali, ecc..), a causa delle potenziali interazioni dannose che potrebbero verificarsi.
Al contrario, i genitori di bambini e adolescenti dovrebbero promuovere maggiormente il consumo di frutta fresca, in grado di apportare un maggiore senso di sazietà e contenente da una parte quantità inferiori di zuccheri semplici e dall’altra buone quantità di fibre e micronutrienti importanti come vitamine, minerali e antiossidanti.
Fonti:
http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2017/05/18/peds.2017-0967
http://circ.ahajournals.org/content/early/2016/01/06/CIRCULATIONAHA.115.018704
http://circ.ahajournals.org/content/early/2016/01/06/CIRCULATIONAHA.115.018704