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  • Dott. Daniele Basta

Patate dolci, qualche motivo per consumarle più spesso


Le patate sono tra gli alimenti più sazianti in circolazione e rappresentano un importante alimento da consumare all’interno di un regime alimentare sano ed equilibrato. Purtroppo inutile nascondere come nella società moderna siano spesso consumate nella loro versione “processata” come le patatine in busta o patatine fritte e spesso un loro consumo eccessivo è sicuramente uno dei fattori alimentari colpevoli degli elevati tassi di sovrappeso e obesità tra adulti, bambini e adolescenti.


Le patate tradizionali, quelle maggiormente consumate, oltre al noto contenuto di carboidrati sono un’ottima fonte di potassio, fosforo, magnesio, zinco, vitamina C e vitamina b6.


Meno note e sicuramente meno consumate rispetto a quelle tradizionali sono invece le patate dolci, quelle dal tipico colore arancione, che oltre ad avere un indice glicemico più basso rispetto alle convenzionali (nonostante la presenza maggiore di saccarosio che apporta quel sapore dolciastro tipico), le patate dolci sono una delle migliori fonti di carotenoidi, composti che non solo fungono da precursori per la sintesi di vitamina A, ma esplicano un'importante azione antiossidante.


Pensate che una patata arancione cotta di medie dimensioni contiene circa 21.9 UI di Vitamina A, circa il 438% della quantità giornaliera raccomandata.


Questa vitamina, oltre ad essere importante per la salute di pelle e occhi, è importantissima nella corretta funzionalità del sistema immunitario ed è fondamentale raggiungerne il fabbisogno raccomandato giornalmente.

Il beta-carotene, l’antiossidante di maggior rilevanza contenuto nelle patate dolci e che conferisce loro la tipica colorazione arancione, è noto in letteratura scientifica per le sue proprietà antitumorali.


Proprietà antidiabetiche...

Inoltre, il contenuto di carboidrati è significativamente ridotto rispetto a quello delle patate convenzionali, mentre quello di rimane simile. Per queste caratteristiche, le patate arancioni, nonostante il sapore “dolce”, possono esplicare, un’azione ipoglicemizzante, che potrebbe rivelarsi molto utile in presenza di condizioni come diabete di tipo 2 o sindrome metabolica.


A tal proposito sono presenti in letteratura scientifica vari studi che evidenziano come il consumo di patate dolci possa contribuire a normalizzare i livelli glicemici, specie per quanto riguarda la patata dolce Caiapo, oggetto di studio per le sue proprietà anti-diabetiche.


In uno studio condotto dall’Università di Vienna su 61 pazienti affetti da diabete di tipo 2 e pubblicato sulla rivista Diabetes Care è stato visto come l’introduzione giornaliera di 4 g di estratto di patate dolci Caiapo per 3 mesi fosse associata ad una riduzione dei livelli di glicemia e dei livelli di colesterolo.

In un altro studio pubblicato nel 2013 sulla rivista Metabolism è stato visto come l’introduzione giornaliera di estratti di patate dolci Caiapo da parte di pazienti diabetici per 6 settimane fosse associata ad una migliore sensibilità insulinica periferica.


Un' arma efficace ai fini del dimagrimento...

Il consumo di patate dolci può essere un valido alleato in una potenziale perdita di peso, specie quando le patate vengono bollite e poi lasciate raffreddare.

Se da una parte le patate calde hanno una maggiore digeribilità con un peggior impatto glicemico, dall’altra se riscaldate e poi lasciate raffreddare hanno un notevole miglioramento sull’impatto glicemico, grazie alla presenza di composti amido-resistenti.


Questi rappresentano composti che non vengono digeriti dagli enzimi del nostro organismo e non vengono assorbiti, giungendo integri a livello intestinale, dove vengono fermentati dalla flora batterica locale.


L’amilosio contenuto nelle patate, durante il processo di raffreddamento, è in grado di cristallizzare in una forma resistente ai nostri enzimi digestivi, senza essere assorbito dal nostro organismo.


Evidenze scientifiche sottolineano come il consumo di alimenti ricchi in questi composti aumenti la sensibilità all'insulina e diminuisca la glicemia postrprandiale. Dunque un'arma in più per i soggetti diabetici, anche se le concentrazioni efficaci variano da soggetto a soggetto, come confermano lavori scientifici. Avendo un ruolo simile alla fibra, questi composti possono promuovere a lungo andare la perdita di peso, aumentando il senso di sazietà, riducendo l'appetito e diminuendo di conseguenza l'introito calorico giornaliero.


Ottime anche per il cuore...

Il consumo di questo alimento può essere anche molto importante per la salute cardiovascolare. Basti pensare non solo al contenuto in beta-carotene, ma anche a quello di fibre e di potassio che possono avere effetti cardioprotettivi, aiutando a combattere e a prevenire l’ipertensione.

 

Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12870164

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14747225

http://care.diabetesjournals.org/content/diacare/27/2/436.full.pdf

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17645559

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21403995

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