top of page
  • Dott. Daniele Basta

Gli effetti dello zenzero contro il diabete di tipo 2


Il diabete di tipo 2 è una delle patologie croniche più diffuse, oggi colpisce circa 422 milioni di persone nel mondo e negli ultimi anni si sta diffondendo purtroppo anche tra i giovani a causa di sovrappeso e obesità. Il trattamento prevede l’utilizzo di farmaci nel ridurre i livelli glicemici e nel ridurre i rischi cardiovascolari associati a questa condizione, tuttavia l’aspettativa di vita rimane ridotta.


Lo zenzero è una delle spezie più diffuse e consumate in tutto il mondo e nella medicina tradizionale veniva utilizzato contro nausea, mal di testa, raffreddore, indigestione. Tali caratteristiche sono riconducibili alle proprietà nutrizionali di questa radice, ricca di antiossidanti, tra cui soprattutto la presenza di 6-gingerolo, un composto dalle note proprietà antinfiammatorie.


Studi dell’ultimo decennio hanno evidenziato come questa radice possa avere importanti proprietà ipoglicemizzanti, importanti nel contrastare e nel prevenire una condizione come il diabete di tipo 2.


In un lavoro in vitro pubblicato sulla rivista Planta Medica nel 2012 è stato visto come il 6-Gingerolo fosse in grado di stimolare l’entrata di glucosio in cellule muscolari in maniera simile a quella della metformina, il farmaco d’elezione nei confronti di questa condizione cronica.

Risultati convincenti sono stati visti anche in lavori su modelli animali. Ad esempio in uno studio del 2011 pubblicato sulla rivista Journal of Chemical and Phamaceutical Research è stato evidenziato come nei topi lo zenzero fosse in grado di esplicare una significativa azione ipoglicemizzante, simile alla metformina, migliorando anche la sensibilità insulinica.


Tali effetti anti-diabetici dello zenzero si sono verificati anche in studi clinici sia su soggetti sani che su pazienti diabetici.


Ad esempio in un lavoro del 2013 pubblicato sulla rivista International Journal of Food Science and Nutrition condotto su 64 pazienti con diabete di tipo 2, è stato visto come 2 g di zenzero al giorno, poco meno di un cucchiaino, per 2 mesi fossero efficaci nel migliorare la sensibilità insulinica e i livelli lipidici, riducendo di conseguenza il rischio cardiovascolare.

Nonostante ciò, non erano stati evidenziati in questo particolare studio, miglioramenti sui livelli di glicemia a digiuno, probabilmente troppo breve la tempistica di studio.


In un altro studio condotto l’anno successivo e pubblicato sulla stessa rivista è stato valutato l’effetto di 1600 mg di zenzero per 12 settimane sui parametri cardiovascolari e metabolici di pazienti diabetici.


I risultati hanno evidenziato come il consumo di zenzero da parte dei soggetti diabetici sottoposti allo studio fosse associato ad una migliore sensibilità insulinica, ad una riduzione della glicemia a digiuno, ad un miglior profilo lipidico, con riduzione dei livelli di colesterolo e di trigliceridi, e a minori livelli d’infiammazione nell’organismo, con ridotti valori di PCR.

In un ulteriore studio iraniano condotto su 88 pazienti diabetici è stata valutata la supplementazione di 3 g di polvere di zenzero, circa il doppio della quantità utilizzata nello studio precedente, per 8 settimana sui parametri cardiometabolici dei pazienti.

I risultati pubblicati nel 2014 sulla rivista Complementary Therapies in Medicine, hanno evidenziato come l’introduzione giornaliera dei 3 g di zenzero fosse associata ad una riduzione del 18% dei livelli di glicemia a digiuno e di emoglobina glicosilata, oltre che ad un miglioramento relativo ai parametri lipidici e ai livelli d’infiammazione dell’organismo.


Risultati simili sono stati riscontrati uno studio a doppio cieco randomizzato del 2015, pazienti diabetici, 3 g di zenzero al giorno per 3 mesi. I risultati pubblicati sulla rivista Journal of Complementary and Integrative Medicine hanno evidenziato miglioramenti sui parametri glicemici e sui livelli d’infiammazione.


Anche in un lavoro di meta-analisi condotto nel 2015 e pubblicato sulla rivista Journal of Ethnic Foods è stato evidenziato come il consumo regolare di zenzero, a dosi facilmente raggiungibili (2 g equivalgono circa ad un cucchiaino di tè) sia associato ad un potente effetto ipoglicemizzante che potrebbe rivelarsi molto utile in una diffusa condizione come il diabete di tipo 2.


Dunque il consiglio è quello di consumare questa spezia regolarmente, sulle pietanze o anche semplicemente sciolta in un bicchiere di acqua tiepida da bere poi durante i pasti. È comunque necessario prestare attenzione da parte di coloro in terapia farmacologica antidiabetica, in quanto l’utilizzo di zenzero potrebbe accentuare l’effetto farmacologico ipoglicemizzante con effetti negativi sui livelli di glicemia, è sempre bene ascoltare il parere del proprio medico e del proprio nutrizionista di fiducia al riguardo.

 

Fonti:

https://www.hindawi.com/journals/njos/2014/674684/

http://www.jocpr.com/articles/evaluation-of-anti-hyperglycaemic-activity-of-zingiber-officinaleginger-in-albino-rats.pdf

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23496212

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24490949

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24559810

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25719344

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352618115000086

958 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page