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  • Dott. Daniele Basta

5 benefici scientificamente provati dell'anguria (il n°4 è il mio preferito)


L'anguria (o cocomero), con le sue 30 Kcal su 100 grammi, è uno degli alimenti a più bassa densità calorica e, nonostante sia costituito per il 91% da acqua, contiene carboidrati, fibre ed importanti micronutrienti come la vitamina A, la C, la B5, il rame e il potassio. Questo frutto contiene al suo interno inoltre importanti composti bioattivi, quali la citrullina ed il licopene. La citrullina gioca un ruolo essenziale nella regolazione della pressione ematica, contribuendo sia di per sé che come precursore dell'arginina, alla sintesi di ossido nitrico (NO), fondamentale nell'indurre vasodilatazione nell'organismo.

L'arginina inoltre è importante anche per la funzionalità di organi quali polmoni, reni, fegato e svolge un ruolo nella guarigione delle ferite.

Il colore rosso di questo frutto è conferito dal licopene, importante antiossidante, noto per le sue proprietà cancro-protettive.

Studi scientifici hanno evidenziato diversi potenziali benefici offerti dal consumo del cocomero, eccone elencati alcuni:

1.AZIONE ANTINFIAMMATORIA

I composti fenolici contenuti all'interno dell'anguria, tra cui flavonoidi e carotenoidi, lo rendono un alimento dalle importanti proprietà antinfiammatorie. Pensate che questo frutto è uno di quelli con più elevato contenuto di licopene, anche più del pomodoro crudo. Questo composto è noto per la sua azione antinfiammatoria e antiossidante e il suo contenuto aumenta con lo stadio di maturazione dell'anguria,... ragion per cui è sempre importante scegliere questo frutto quando non è troppo acerbo. Recenti studi hanno dimostrato inoltre come il licopene contenuto nell'anguria rimane stabile nel tempo e sembrerebbe che il suo contenuto cominci a ridursi addirittura dopo 7 giorni dalla prima conservazione.

Oltre al licopene, è presente anche un composto chiamato Cucurbitacina E in grado, come dimostrano alcuni studi, di espletare un'azione antinfiammatoria, ma purtroppo non antiossidante.


2.AIUTA A COMBATTERE L'IPERTENSIONE

La presenza della citrullina è fondamentale nella sintesi di ossido nitrico e nella riduzione della pressione sanguigna. Evidenze scientifiche hanno dimostrato come il consumo di cocomero sia correlato ad una diminuzione generale della pressione ematica e ad una riduzione della rigidità delle arterie in soggetti ipertesi.

3.AIUTA A COMBATTERE L'INSULINO-RESISTENZA

Diversi studi scientifici dimostrano come il consumo di cocomero e il conseguente aumento dei livelli di arginina circolanti siano correlati ad una riduzione di insulino-resistenza ed una diminuzione volumetrica dei tessuti adiposi.

4.AIUTA A RIDURRE IL DOLORE MUSCOLARE DOPO L'ESERCIZIO FISICO

Evidenze scientifiche dimostrano come il succo di cocomero sia efficace nel ridurre il dolore muscolare post-allenamento, e in qualche piccolo studio addirittura è stato evidenziato un miglioramento nelle performance di soggetti non allenati. In particolare, come evidenzia un lavoro pubblicato sulla rivista Journal of Agricultural and Food Chemistry, sarebbe proprio la citrullina contenuta in questo frutto che, contribuendo alla sintesi di ossido nitrico, favorisce un maggiore apporto di zuccheri a livello muscolare, riducendo di conseguenza la fatica e il dolore muscolare tipici del post-allenamento.


5.FONTE DI PROTEINE, FERRO E RAME....SI, MA NEI SEMI !!

Diversi studi hanno evidenziato come i semi dell'anguria non solo contengono buone quantità di proteine, circa 1 grammo per 24 semi, ma presentano all'interno anche minerali importanti come ferro e rame. Molto curiosamente questi minerali contenuti nei semi di anguria, sembrerebbero molto più biodisponibili rispetto a quelli presenti in altre fonti vegetali.


Dunque, nella stagione estiva, è fortemente consigliato il consumo di questo frutto, non solo per le proprietà idratanti, ma per gli evidenti benefici offerti alla salute.

 

FONTI: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18029483 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20616787 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23862566 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16772327 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23615650 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23075551

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