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  • Dott. Daniele Basta

Infiammazione, quali cibi ne aumentano i livelli?


Quali alimenti sono associati ad un maggior aumento dei livelli di infiammazione.

Da una parte è un meccanismo messo in atto dal sistema immunitario contro sollecitazioni esogene come infezioni, fratture o endogene in occasione di danno tissutale o cellulare. Dall’altra, cronicizzando, dunque perdurando costante nel tempo, è un meccanismo che rivelarsi molto dannoso per l’organismo ed è associato ad un aumentato rischio di differenti condizioni patologiche.


Evidenze dimostrano come l’infiammazione cronica di basso grado nel nostro organismo sia associata ad un maggior rischio di condizioni croniche come diabete di tipo 2, cardiopatie e ad un aumentato rischio di mortalità.

L’alimentazione può influire in maniera significativa sui livelli d’infiammazione dell’organismo. Ad esempio evidenze dimostrano come regimi alimentari ricchi di grassi saturi e di zuccheri semplici siano associati a maggiori livelli d’infiammazione sia nel lungo termine che dopo un singolo pasto.


In un lavoro di revisione del 2017 sono stati valutati gli effetti di differenti tipi di pasto sui livelli di infiammazione post-prandiale e, dall’analisi di vari studi, è emerso come pasti a base di grassi saturi e zuccheri semplici fossero associati a maggiori livelli d’infiammazione.



Evidenze dimostrano come fonti di grassi saturi come il burro, in assenza di carboidrati, sono associate ad un aumento dei livelli di infiammazione dopo poche ore, così come l’introduzione di zucchero puro.



La risposta infiammatoria post-prandiale è particolarmente importante è in grado di alimentare uno stato cronico infiammatorio di basso grado che, come dimostrano vari studi, rappresenta un fattore alla base dell’insorgenza di condizioni croniche.

Basta un singolo pasto a base di burro, salumi e succo di frutta per incrementare dopo poche ore i livelli in circolo di interleuchina-6, un marcatore noto di infiammazione. Avere regolarmente livelli elevati di il-6 in circolo è associato a maggior rischio di condizioni cardiovascolari, specie se in associazione a ipercolesterolemia e elevati livelli di lipoproteine LDL in circolo (colesterolo cattivo).


Tuttavia non tutti gli alimenti contenenti grassi sono associati ad un aumento dei livelli d’infiammazione. Infatti, ad esempio, evidenze dimostrano come il consumo di frutta secca, veicolo di grassi mono- e polinsaturi, non è associato ad alterazioni dei livelli di infiammazione dopo il consumo.


Stessa cosa vale anche per alimenti vegetali veicolo di grassi mono- e polinsaturi come olio di oliva o avocado. A tal proposito, da uno studio del 2013 emerge come aggiungere dell’avocado ad un hamburger può addirittura contrastare l’aumento dei livelli di infiammazione postprandiale causati dal consumo del solo hamburger.



A proposito di carne, evidenze dimostrano come il consumo di qualsiasi tipo di carne è associato ad un aumento dei marker infiammatori post-prandiale, tuttavia la scelta di un taglio più magro è associata ad un rialzo leggermente inferiore dei livelli d’infiammazione.


 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20067961/

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