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  • Dott. Daniele Basta

Perdita di peso e riduzione del rischio cardiovascolare, ecco la dieta migliore secondo gli studi


Alla luce dei crescenti tassi di sovrappeso e obesità e del conseguente rischio di condizioni croniche moderne, è fondamentale modificare il proprio stile di vita e le abitudini alimentari al fine di mantenere un peso nella norma.


Ad oggi, dati alla mano, circa il 42 % degli adulti ha tentato almeno una volta nella propria vita di perdere peso.

Tuttavia sono in tanti che provano a dimagrire il più velocemente possibile, improvvisando il più delle volte delle pratiche “fai da te”, affidandosi anche a personale non qualificato, seguendo diete squilibrate copiate e incollate sul web o portate avanti dalla celebrità di turno, per avere risultati immediati. Si tratta il più delle volte di regimi alimentari drastici, caratterizzati da pericolose carenze nutrizionali e che mettono a rischio la salute dell’organismo, non apportando risultati realmente efficaci nel lungo termine.


Negli ultimi anni stanno emergendo tanti approcci dietetici, caratterizzati dall’esclusione di uno o più macronutrienti, che promettono una perdita di peso immediata e risultati rapidi. Tuttavia, l’efficacia di una dieta non si misura dall’indurre una perdita di peso nel breve termine, ma anche e soprattutto dalla qualità nutrizionale e dagli effetti sul rischio cardiometabolico a lungo termine.


In un nuovo lavoro italiano sono stati valutati gli effetti sulla perdita di peso, su parametri antropometrici e sui fattori di rischio cardiometabolici di vari approcci dietetici, tra cui dieta Mediterranea, Paleo, vegetariana, iperproteica, a basso tenore di carboidrati, ecc... In particolare sono stati analizzati 80 studi, contenenti più di 490 meta-analisi.


I risultati, pubblicati sulla rivista Advanced in Nutrition, hanno evidenziato come la Dieta Mediterranea sia il regime dietetico, supportato da più forti evidenze scientifiche, associato benefici significativi sui parametri antropometrici e sui fattori di rischio cardiometabolico, senza effetti indesiderati sulla salute.

A differenza, gli effetti positivi associati ad un regime iperproteico, strategia spesso adottata per una perdita di peso immediata, grazie al potere saziante e all’effetto termogenico delle proteine, sono supportati da evidenze scientifiche piuttosto deboli e da un numero troppo piccolo di partecipanti agli studi. Nel contempo gli effetti sui parametri lipidici sono contrastanti e spesso è stata riscontrata una correlazione tra questo tipo di regime alimentare e aumento delle lipoproteine LDL (colesterolo cattivo), dei livelli glicemici e di emoglobina glicosilata, probabilmente a causa di un aumentato introito di grassi saturi e ad un consumo relativamente ridotto di fibre e di cereali integrali.


Risultati molto simili sono stati riscontrati per le diete a basso tenore di carboidrati e a basso tenore di grassi, con effetti positivi nel breve termine sulla perdita di peso, ma con effetti potenzialmente negativi a lungo termine sul rischio cardiometabolico.


Le evidenze scientifiche più consistenti relative a perdita di peso e riduzione del rischio cardiometabolico si sono rivelate quelle a favore della Dieta Mediterranea, regime alimentare equilibrato. caratterizzato dal consumo ingente di verdura, cereali integrali, frutta secca, pesce azzurro e olio d’oliva come fonte principale di grassi nell’alimentazione quotidiana.


A prescindere dai dati pubblicati in questo lavoro di revisione, concludo affermando che Una perdita di peso che duri nel tempo richiede un cambiamento del proprio stile di vita, delle proprie scelte alimentari e sicuramente non è qualcosa che può improvvisarsi da un momento all’altro. Non esiste nessuna bacchetta magica o pozione miracolosa, affidarsi ad un professionista esperto nel campo è la migliore scelta per raggiungere i migliori risultati.

 

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