Sono sempre di più le evidenze scientifiche che sottolineano come la qualità di un regime alimentare possa influenzare positivamente o negativamente le persone affette da depressione, un vero e proprio disturbo dell'umore che secondo la World Health Organization è una delle cause di numerose patologie oggi maggiormente diffuse nei Paesi industrializzati. In particolare è stato visto come un’alimentazione ricca di verdura, legumi, cereali integrali e pesce possa apportare benefici a tale condizione e come , al contrario, il consumo di cibi processati e di alimenti zuccherati abbia effetti decisamente negativi peggiorandone i sintomi.
In uno studio condotto dalla Deakin University è stato visto per la prima volta come un intervento volto al miglioramento della qualità nutrizionale in soggetti affetti da depressione sia associato significativamente alla riduzione dei sintomi di questa spiacevole condizione in sole 12 settimane.
Il lavoro è stato effettuato su 67 adulti con depressione maggiore, che, in maniera randomizzata, sono stati divisi in due gruppi: una parte è stata seguita da nutrizionisti che ne hanno migliorato la qualità del regime alimentare in maniera personalizzata, mentre l’altra ha continuato con le proprie abitudini alimentari. La valutazione dei sintomi è stata effettuata attraverso la scala MADRS (Montgomery–Åsberg Depression Rating Scale), uno dei migliori strumenti di misura utilizzati relativi alla sintomatologia depressiva.
L’intervento nutrizionale è stato bastato sull’aumento del consumo di verdura, frutta, cereali integrali, legumi, pesce, olio extravergine d’oliva e sulla riduzione di quello di cibi processati, di alimenti zuccherati, carne processata e bevande zuccherate, seguendo le linee guida nutrizionali in campo internazionale.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMC medicine e sono stati veramente eclatanti.
Il gruppo di soggetti sul quale è stato effettuato l’intervento nutrizionale ha mostrato un miglioramento netto dei sintomi da depressione e addirittura nel 32% dei partecipanti sono stati raggiunti i criteri per la remissione da depressione maggiore.
Nell'immagine sottostante, tratta dal lavoro in questione, emerge il risultato ottenuto mediante l'intervento nutrizionale nei confronti dello score MADRS dei pazienti affetti da depressione rispetto a coloro sui quali non è stato effettuato alcun intervento.
In coloro che hanno aderito maggiormente ai programmi nutrizionali, i risultati sono stati maggiori e ne hanno tratto maggiore beneficio dal punto di vista clinico.
I risultati di questo lavoro evidenziano, confermando in maniera robusta quelli di studi passati presenti in letteratura, come un approccio nutrizionale volto al miglioramento della qualità del proprio regime alimentare sia fondamentale, a prescindere dall’attività fisica e dal proprio peso corporeo, nel trattamento della depressione.
Alla luce di tutto ciò, essendo questa condizione in forte espansione soprattutto nelle realtà occidentali e gravando anche sull’economia del sistema sanitario, sarebbe opportuno introdurre l’intervento nutrizionale, con il supporto di nutrizionisti qualificati, nel trattamento dei sintomi depressivi.
Tuttavia in tutto ciò non bisogna sottovalutare l’importanza dell’attività fisica, che in una condizione del genere può agire come un vero e proprio psicofarmaco.
Fonti:
http://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-017-0791-y